
Questo periodo è particolare e impegnativo per tutti ma gli adulti nonostante la preoccupazione comprendono a pieno cosa sta accadendo, ma i piccoli invece? Cosa provano?Cosa intuiscono dai nostri sguardi quando ascoltiamo o leggiamo una notizia e cosa percepiscono con la loro fragilità quando ci sentono parlare e discutere di questa epidemia che sta colpendo il nostro paese?
E’ molto importante parlare con loro e spiegargli con amore e serenità la situazione che stiamo vivendo, cosi da chiarire loro le idee, rasserenarli e reponsabilizzarli giocando riguardo alle norme igieniche da seguire.
E’ giusto che loro conoscano la verità senza allarmarli ovviamente…e se pensate nei testi di scuola del futuro si parlerà di questa epidemia che ha vissuto il mondo nel 2020 e quando i figli dei vostri figli studieranno questo argomento i loro genitori potranno raccontare ciò che hanno vissuto e che gli è stato raccontato quando erano piccoli.
Come Parlare con i bambini

Con un figlio di meno di 5 anni è meglio attendere le sue domande.
Sicuramente dai 3 anni in su percepiscono cosa sta accadendo e riconoscono il cambiamento nelle abitudini quotidiane.
E se fanno domande, occorre essere sinceri: spiegando cos’è un virus, come si trasmette, quali malattie può causare e quali strumenti abbiamo per difenderci.
L’occasione è utile anche per far capire ai bambini quanto sia importante, in questo momento, lavare spesso e accuratamente le mani.
Una volta rimarcato il concetto, bisogna però lasciarli liberi di compiere questo atto da soli. È un modo che gli adulti hanno per responsabilizzarli.
Oltre i 5 anni invece, è opportuno affrontare la questione indipendentemente dalle richieste. Come si possono rendere comprensibili a un bambino nato nel terzo millennio misure quali l’isolamento sociale e la quarantena? Spiegando che, quando non abbiamo un farmaco efficace contro una malattia infettiva, fino a quando non viene trovata una cura dobbiamo evitare il contatto con l’agente e per questo motivo tutte le persone devono impegnarsi a non avere contatti troppo ravvicinati e mantenere le norme igieniche che spiegherete loro
Cosa dire se un genitore ha il coronavirus

Inutile mentire, dicendo per esempio che il papà o la mamma sono al lavoro, propongono i pediatri. L’eventuale isolamento deve essere spiegato come l’unica opportunità per evitare la circolazione del virus e aumentare le probabilità che un genitore ha di guarire dall’infezione, ovviamente va spiegato con delicatezza e trasmettendo loro la certezza che presto riabbrecceranno il loro papà o laloro mamma, nel frattempo potete far loro preparare dei regalini (disegni,lavoretti etc…) da preparare al genitore malato per quando tornerà da loro, questo nutrirà in loro maggiore sereità riguardo al fatto che andrà tutto bene.
Essere chiari ma senza ansia

Disagi emozionali possono nascere da parte dei bambini che vivono con genitori sopraffatti dall’ansia.
I bambini tendono a preoccuparsi se vedono mamma e papà poco sereni: questo vale sempre, al di là del Coronavirus…quindi è importante non trasmettere loro ansia e preoccupazione!
Comprendiamo che a volte è difficile ma il ruole del genitore è anche quello di fare da scudo ai propri figli spesso mascherando i propri stati d’animo se per il loro bene e meglio non viverli!

Fateli capire che è importante seguire le regole che gli avrete spiegato ma anche rasserenarli riguardo alla risoluzione della situazione: motivateli dicendo loro che è come una partita che se la giochiamo tutti insieme la vinceremo di sicuro e presto torneremo alla vita di sempre e ora poi non è così male la vita: non si va a scuola, si sta sempre con i genitori, si può giocare a tantissime cose in casa e guardare tante serie TV, non ci sono sempre orari da rispettare come quando abbiamo la scuola, lo sport etc e che questo momento va preso come un momento di relax da tutto per poi ripartire più carichi di prima!