
Le donne incinta sono quotidianamente esposte a rischi d’ogni tipo. Posto che sia impensabile portare avanti la gravidanza rintanandosi sotto una campana di vetro, perché la vita scorre velocemente anche quando si ha un pancione grande così, è bene sottolineare che alcuni di questi pericoli sono facilmente bypassabili ed evitabili.
Ci riferiamo in particolar modo alle sostanze tossiche, la cui inalazione potrebbe provocare problemi di varia natura sia alla mamma che al bimbo.
Una recente ricerca ha stimato che ogni giorno chi è in dolce attesa entra involontariamente in contatto con qualcosa come 43 sostanze tossiche potenzialmente nocive per chi si appresta a provare l’emozione del parto. Solo in poche, tuttavia, sono a conoscenza di tutto ciò: l’ovvia conseguenza è che ci si espone al rischio d’inalazione senza avere la benché minima idea delle conseguenze alle quali si va incontro.
Una delle sostanze più pericolose che si possano inalare quando si è incinta è il mercurio: non tutti lo sanno, ma tracce di questa sostanza sono facilmente reperibili nei pesci, in particolar modo nel tonno e nel pesce spada che le famiglie italiane tendono a consumare piuttosto regolarmente. Occhio quindi a questo tipo di alimento: qualora venisse ingerito anche solo un boccone di pesce contenente residui di mercurio, la sostanza potrebbe essere in grado di raggiungere il feto e di provocare danni al cervello o malformazioni.
Si sa molto di più, invece, della nicotina, spesso responsabile di parto prematuro, problemi alla placenta, asma nel bimbo e aborto spontaneo. E non è certo un caso che si raccomandi vivamente alle donne in dolce attesa di smettere di fumare onde evitare che il consumo di sigarette possa compromettere la salute del feto.
Durante i nove mesi di gestazione la donna dovrebbe inoltre stare alla larga dai pesticidi, particolarmente utilizzati in agricoltura ma anche all’interno delle case quando si verificano infestazioni da parte d’insetti. Questo genere di prodotto aumenta il rischio di sterilità e le probabilità che il bimbo contragga il cancro infantile se esposto all’inalazione delle sostanze in esso contenute. Il peggior nemico delle donne incinta, per quanto riguarda i pesticidi, è tuttavia il glifosato, che secondo una ricerca scientifica provoca un parto prematuro e relative complicazioni.
Vale la pena citare, ancora, tra le sostanze potenzialmente tossiche per chi è in dolce attesa, gli interferenti endocrini e ftalati: ci riferiamo a “ingredienti” spesso contenuti in detersivi, cosmetici e prodotti di bellezza per viso, corpo e capelli. Meglio optare allora, quanto meno in gravidanza, per prodotti biologici d’origine certificata e salvaguardare così lo stato di salute del nascituro.
Per quanto nocive possano essere certe sostanze è chiaro che i problemi insorgano solo in caso di eccessive esposizioni ad esse. È da sfatare, di conseguenza, il mito per cui la donna debba congedarsi dalle pulizie domestiche durante la gestazione: non sarà certo un tappo di candeggina a provocare danni alla creatura che sta crescendo dentro al suo bel pancione, e nemmeno il prodotto acido che si utilizza per disincrostare i sanitari.
Le conseguenze e i rischi sopra citati sono ovviamente subordinati ad un uso eccessivo e smisurato di prodotti a base tossica, ma se proprio non si vuole correre il rischio allora si può sempre decidere d’indossare una mascherina mentre si fanno le normali pulizie di casa. Oppure, sempre per precauzione, lo si potrebbe fare con prodotti completamente naturali ed innocui come bicarbonato, acido citrico e aceto, validissimi alleati nelle pulizie domestiche.
Un secondo mito da sfatare riguarda il cloro, considerato potenzialmente nocivo per la mamma e per il suo bimbo. La verità, invece, è che il nuoto fa benissimo ed è lo sport migliore da praticare quando si è in dolce attesa e che non ci sono studi empiri che dimostrino l’effettiva pericolosità di questa sostanza.
Si è creato un eccessivo allarmismo, inoltre, attorno alla presunta ma non scientificamente dimostrata pericolosità di certi cosmetici: si vocifera che determinati prodotti per il make up e detergenti per viso e corpo compromettano in maniera irrimediabile lo stato di salute del bambino, ma in realtà non c’è alcun riscontro medico in questa ipotesi da prendere assolutamente con le pinze. In ogni caso consigliamo di prendere sempre attentamente visione dei foglietti illustrativi che accompagnano i prodotti per l’igiene e la cura personale: laddove vi siano sostanze eventualmente nocive per le gestanti, la casa produttrice avrà cura di specificarlo chiaramente per non mettere a repentaglio l’incolumità dei soggetti utilizzatori.
Non è il caso, insomma, di generalizzare e di privarsi di prodotti che utilizzeremmo normalmente se non fossimo incinte. Così come non è necessario mettere da parte la cura del proprio aspetto durante i nove mesi che precedono il momento del parto. Mettiamolo in chiaro: frequentare i centri estetici si può, perché smalti per manicure e pedicure non fanno male al nascituro e neppure alla mamma. Basta accertarsi, naturalmente, che il centro rispetti le comuni norme igieniche.