
Spesso la gravidanza pone ai genitori (soprattutto alle madri) molte domande e qualche ostacolo.
Tuttavia, imparando a conoscere la propria condizione, queste difficoltà possono essere superate.
Uno degli scogli più importanti per una donna in dolce attesa è rappresentato dalla possibilità o meno di viaggiare, tuttavia spesso ci si dimentica che ogni problema ha la sua soluzione.
Quante volte donne incinte, preoccupate di poter in qualche modo arrecare danni o stress al bambino, hanno rinunciato a vacanze o gite e si sono ritrovate recluse in casa?
La prima cosa da tenere a mente, non solo in caso di viaggi inaspettati ma sempre, è che la gravidanza non è una malattia per cui occorre viverla serenamente.
Può sembrare una banalità ma molto spesso si tende a dimenticarlo e a ritrovarsi come dei pazienti in un ospedale.
Anziché negarsi occasioni di relax, scoperte e nuove avventure potrebbe perciò rivelarsi utile informarsi prima di ritrovarsi in una situazione del genere.
Anzitutto occorre tenere conto del mese della gravidanza: il primo trimestre rimane il periodo più delicato, con nausee che si possono andare a sommare ad altri malesseri tipici, mentre il miglior periodo per viaggiare è tra il quarto e il sesto mese quando il fisico si è adattato ai cambiamenti e i rischi di aborto o nascita prematura sono ridotti al minimo.
Generalmente si consiglia in ogni caso di evitare viaggi lunghi in aereo (preferibilmente che non superino le quattro ore di volo) e mete lontane o troppo faticose: i viaggi migliori sono quelli rilassanti, piacevoli e confortevoli ma mai troppo lontani da ospedali o medici.
Prima di partire è naturalmente sempre consigliabile fare un controllo completo della salute generale di madre e bambino, cogliendo l’occasione per sfatare i propri dubbi chiedendo al medico consigli e chiarimenti.
Quando si parte per una vacanza sia il mare che la montagna sono mete adatte a donne in gravidanza per cui possono essere scelte senza pericolo a seconda delle preferenze e del carattere.
Uno degli accorgimenti più importanti rimane quello di evitare di prendere troppo sole, specialmente nelle ore più calde (dalle 11 alle 16) e di usare creme che proteggano dai raggi UV.
Conseguenza di un’esposizione eccessiva e non controllata può infatti essere il cloasma gravidico, un inestetismo della pelle comune e fastidioso per chi è in dolce attesa.
Quando inoltre si sceglie come destinazione la montagna viene raccomandato di non superare i 1500 metri di altitudine, oltre i quali la pressione arteriosa tende a salire e l’ossigeno è ridotto.
Infine, per i viaggi lunghi si consiglia di muoversi e svolgere alcuni esercizi (oltre ad indossare calze graduate) per evitare che, a seguito di una prolungata posizione seduta e della stasi venosa, si formino trombi nelle gambe.
La durata del viaggio non deve mai essere eccessiva e il mezzo scelto deve garantire tutti i comfort possibili. Ma è preferibile allora viaggiare in auto, in treno o in aereo?
I mezzi di trasporto che rimangono preferibili per chi aspetta un bambino sono indubbiamente auto o treno ma anche l’aereo può essere utilizzato per i lunghi viaggi (alle volte è perfino preferibile all’auto).
L’automobile rimane il mezzo più comodo per spostarsi in tutta autonomia senza essere soggetti a vincoli orari e giornalieri che caratterizzano i mezzi pubblici, senza contare che permette pause frequenti per riposarsi e sgranchire le gambe.
Quando si è in gravidanza è preferibile sempre viaggiare la mattina o la sera, insomma durante le ore più fresche della giornata per evitare il caldo di mezzogiorno, ed avere sempre a portata di mano dell’acqua per bere.
Non bisogna dimenticare di tenere sempre allacciata la cintura di sicurezza, in quanto pensare che non si debba mettere durante la gravidanza è in realtà un falso mito: la cintura infatti resta l’elemento base per viaggiare sicuri. Basta avere l’accortezza di sistemare le fasce al di sopra ed al di sotto del pancione.
Il treno poi si può considerare come uno dei mezzi preferibili per viaggiare in gravidanza, vista la possibilità, quando non troppo affollato, di alzarsi e camminare. Naturalmente i contro risiedono, a seconda dei servizi, nella scarsa igiene dei sedili e dei vani.
Infine l’aereo è il mezzo più sicuro per affrontare lunghi viaggi perché, al contrario di auto e treno, non dà vibrazioni che andrebbero a stimolare la contrattilità dell’utero. La cabina durante il volo è pressurizzata per cui non c’è un reale rischio che la futura mamma abbia sbalzi di pressione.
Potendo scegliere il posto a sedere durante il check-in è preferibile prendere quello vicino al corridoio, che permette una maggiore mobilità senza disturbare gli altri passeggeri.
Si deve tenere presente che alcune compagnie aeree richiedono alle donne in gravidanza certificati medici che le autorizzino a volare (necessari, se non si vuole rimanere a terra!).
Sempre riguardo agli aerei, dopo la 36° settimana di gravidanza per molte compagnie aeree scatta il divieto di decollo, per cui conviene controllare sul sito della compagnia con la quale si viaggia le regolamentazioni per la propria condizione prima di partire.
Per concludere, i viaggi in nave sono sconsigliati tranne che per brevi spostamenti (anche di qualche ora) che non danno problemi importanti.
Al contrario, i viaggi in crociera sono da evitare: oltre che accentuare le nausee con il moto delle onde, molto spesso le navi da crociera hanno a bordo un solo medico che non sempre può essere in grado di assistere un parto prematuro.