
La dieta vegana è un argomento che continua, spesso e volentieri, ad essere considerato una specie di tabù, specialmente a causa dei numerosi pregiudizi che la riguardano, rinforzati negli anni per mano di coloro che hanno interesse nello screditarla, e che fanno sì che gran parte della popolazione veda con dubbio e circospezione questo stile di vita. Quando si tratta di gravidanza e crescita, in particolare, è facile farsi prendere dalla paura, soprattutto leggendo certi articoli (falsi) che declamano la pericolosità della dieta vegana. Ma l’opinione degli esperti è già da tempo consolidata: è assolutamente possibile conciliare uno stile di alimentazione vegano e una gravidanza sana.
Il mito da sfatare: dieta vegana e gravidanza
L’argomentazione più utilizzata, da parte dei detrattori della dieta vegana in gravidanza, è l’insufficiente apporto di certi micro e macronutrienti, che può portare a complicazioni durante la gravidanza e lo sviluppo del bambino. Ma si tratta di potenziali deficit nutrizionali che possono riscontrarsi anche seguendo una dieta onnivora: le ricerche affermano, infatti, che le donne vegane non corrono maggiori rischi di complicazioni legate alla gravidanza rispetto a coloro che seguono una dieta tradizionale.
Molti sono, a dirla tutta, i potenziali vantaggi, per una gravidanza, legati ad uno stile di alimentazione vegano rispetto ad altri. Quando si segue una dieta vegana varia (e completa dal punto di vista di micronutrienti, proteine, carboidrati e grassi), è possibile ridurre infatti rischi di complicazioni legate alla gestazione e allo sviluppo del neonato, quali il diabete o la preeclampsia (un disturbo legato alla pressione alta della madre durante la gravidanza).
Piccoli accorgimenti che possono fare la differenza
Non bisogna dimenticarsi che, in modo da ridurre in maniera ottimale i rischi legati a potenziali deficit nutrizionali, e aumentare al massimo i benefici che mamma e bambino possono trarre dal consumo di un’alimentazione vegana, è necessario assicurarsi che tale alimentazione sia completa, variegata, ottimizzata in modo da assicurare una gravidanza sicura. Insomma, una dieta vegana sana ed equilibrata.
A questo scopo, è assolutamente consigliabile rivolgersi ad un nutrizionista, un medico o un esperto in diete come quella vegana. Certo, informarsi in maniera autogestita è una valida alternativa, a patto che le fonti che si vanno a consultare siano attendibili e complete, cosa non sempre facile considerando la quantità di contenuti non validi presente su Internet. Proprio per questo motivo la scelta di rivolgersi ad un esperto, in modo da creare un piano alimentare ad hoc, è secondo noi la migliore per affrontare una gravidanza al meglio, dal punto di vista fisico ma anche psicologico, con fiducia nelle potenzialità benefiche delle proprie abitudini alimentari.
Proteine
Uno dei cavalli di battaglia dei detrattori della dieta vegana, l’insufficienza di proteine è in realtà un rischio veramente blando per la maggior parte degli individui che vivono nei paesi sviluppati. Nonostante ciò, quando si tratta di gravidanza, è bene assicurarsi di assumere una quantità giornaliera di proteine ottimale, per favorire lo sviluppo del feto: cibi a base di soia, ma anche legumi, noci e semi oleosi costituiscono una buona base.

Ferro
In gravidanza, mantenere normali i livelli di ferro è fondamentale per evitare parti prematuri e la possibilità che il feto nasca sottopeso. Per questo è importante assicurarsi di assorbirne abbastanza, tramite fonti vegetali (tra cui noci, semi oleosi e grani integrali) o, in alcuni casi, anche grazie all’aiuto di supplementi.
Calcio
Come per il ferro, assicurarsi di assumere dosi adeguate di questo minerale è fondamentale per diminuire il rischio, per la madre, di preeclampsia, fratture e altri problemi legati alle ossa, la cui salute può essere messa alla prova dallo stress psicofisico della gravidanza. Per chi segue una dieta vegana, è consigliabile acquistare, se non si vuole ricorrere a supplementi, prodotti fortificati, come latte e yogurt vegetali a cui è stato aggiunto calcio facilmente assorbibile.
Vitamina D
Fare il pieno di vitamine è importante per tutti i gruppi (A, B, C, eccetera), ma gli esperti consigliano spesso di porre particolare attenzione alla vitamina D, poiché una gravidanza in corso tende ad abbassare i livelli di quest’ultima, indipendentemente dal tipo di regime alimentare della gestante. Per tante vitamine, frutta e verdura aiutano tantissimo a mantenerne alti i livelli, ma la vitamina D può risultare un po’ più complessa da assumere poiché è associata principalmente con l’esposizione alla luce solare: se non si ha a disposizione un clima soleggiato, è consigliabile supplementare la propria dieta con prodotti appositi.
Altri micronutrienti da assumere in quantità adeguate
Come abbiamo anticipato, sono più d’uno gli elementi, soprattutto tra vitamine e minerali, a cui una donna in gravidanza vegana dovrebbe prestare particolare attenzione. Rivolgendosi ad un professionista, idealmente dopo un’attenta analisi del sangue e di altri fattori fisiologici, sarà possibile aggiustare il piano alimentare della futura mamma in modo da garantire una gravidanza sicura e che non comprometta il suo benessere fisico e psicologico.
Conclusioni: non avere paura
Essere vegan in gravidanza è assolutamente possibile, se non addirittura benefico per mamma e bambino: diffidare degli stereotipi senza fondamento è il primo passo per una gravidanza felice. Per sentirsi ancora più sicuri, farsi assistere nel proprio percorso da una figura professionale esperta e attenta è la soluzione migliore; fateci sapere le vostre esperienze a riguardo, lasciando un commento nella sezione dedicata!