Aborto Spontaneo: sintomi e cause cos’è cambiato nel 2018

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L’aborto spontaneo è l’interruzione della gravidanza per cause naturali non desiderate dalla donna.
E’ sicuramente un episodio molto doloroso per la mamma che si trova improvvisamente a passare da un momento di estrema gioia per la  notizia della gravidanza ad uno stato emotivo di grande dispiacere.
La maggior parte degli aborti spontanei si verificano  prima della 12° settimana di gravidanza.

Si può trattare di casi isolati o di aborti ricorrenti (due o più aborti spontanei). Dal secondo aborto spontaneo in poi è bene fare tutte le analisi del caso per capire

I sintomi possono essere:

– Dolore o crampi addominali o mal di schiena
– Vomito
– interruzione dei sintomi della gravidanza
– Perdite liquide o di tessuto dalla vagina (muco di colore bianco-rosa, coaguli)
– Macchie o perdite di sangue vaginale più abbondanti (perdite marroni o rosso vivo)
– Contrazioni dolorose ad intervalli

Non tutte le perdite di sangue corrispondono ad un aborto, ma in questi casi è sempre bene farsi visitare.

E’ importante sottolineare che in caso di perdite vaginali o sanguinamento nel primo trimestre, la maggioranza delle gravidanze proseguono con successo.

Quando l’interruzione spontanea di gravidanza si verifica nelle prime settimane non è in genere necessario alcun intervento medico, mentre se si verifica in epoca più avanzata potrebbe essere necessario ricorrere al raschiamento per evitare complicazioni materne.
In ogni caso con un’ecografia si potrà verificare se l’aborto è completo o incompleto.

Le cause dell’aborto spontaneo possono essere genetiche o non genetiche.

Quelli genetici sono causati da anomalie cromosomiche embrionali, anche se i genitori sono geneticamente sani o può capitare che uno dei due genitori è portatore di un’aberrazione cromosomica strutturale, in questo caso l’aborto è dovuto alla trasmissione nell’embrione della stessa anomalia genetica del genitore. Questo accade nel 3-6% delle coppie interessate da aborti ripetuti

Le cause non genetiche possono invece esser dovute a: sinechie (aderenze intrauterine spesso causate da sequele di infezioni uterine o possono essere il risultato di pregressi interventi diagnostici o terapeutici sull’utero.)ie, miomi (fibromi), utero setto (la cavità uterina è divisa in due parti da un setto, cioè da una intercapedine fibrosa, che parte dal fondo dell’utero e prosegue verso il collo. Si parla di setto completo quando la cavità è completamente divisa in due e, di subsetto, quando è divisa parzialmente), utero bicorne (La parte superiore dell’utero è divisa in due corni separati, uniti in basso dove confluiscono in un unico collo. Rispetto all’utero setto è coinvolta anche la parte esterna dell’utero, mentre il setto coinvolge solo l’interno della cavità uterina).

Altre cause possono essere immunologiche o Cause materne generali come patologie renali croniche, diabete, ipertensione arteriosa, patologie autoimmunitarie.

Può anche capitare che l’embrione non sia “sano” ed il corpo lo espelle naturalmente, in questi casi essendo dovuta a causa naturale può considerarsi un episodio isolato per future gravidanze.

Le probabilità di avere un aborto spontaneo aumentano anche quando si fumano più di 10 sigarette al giorno – anche se è il padre a fumare.

Infine ci può essere l’aborto interno, dove la mamma scopre dall’ecografia che il battito del bambino ha smesso di funzionare. In questi casi i sintomi sono quasi inesistenti, gli unici possono essere l’interruzione dei sintomi come nausee, stanchezza, perdite bianche, la tensione al seno o l’umore “ballerino”. Dopo un variabile periodo di tempo (giorni o anche settimane) dalla morte dell’ embrione compaiono dei sintomi (perdite di sangue e dolore) dovuti al tentativo dell’ utero di espellere il materiale abortivo

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