
L’educazione dei bambini comporta responsabilità, impegno e, nella maggior parte dei casi, molta pazienza, soprattutto con quelli che mostrano resistenza e reticenza al rispetto delle regole. E’ importante che genitori, educatori e insegnanti eseguano dei comportamenti che abbiano sempre dei fini educativi, volti alla promozione e alla formazione della personalità del bambino.
Come dobbiamo comportarci dopo aver sgridato i bambini?
I pedagogisti e gli psicologi consigliano di mantenere un atteggiamento fermo ma non duro: è necessario che il bambino capisca l’errore commesso e che l’alterazione del tono della nostra voce sia stata causata da una sua eccessiva esagerazione.
Il nostro compito è quello di riprendere il controllo di noi stessi e di spiegare, in maniera pacata, il perché dell’errore e dell’importanza di non ripeterlo più. In questo modo, è più facile che il bambino riesca a capire il suo atteggiamento e a correggerlo, sentendosi rassicurato. In seguito, possiamo lasciarci andare a coccole o effusioni dolci per recuperare la loro disponibilità.
A volte, succede che il bambino assuma atteggiamenti ostili e possa insistere sulla sua posizione: in questo caso, è opportuno mantenere un tono autorevole, senza cedere perché equivalrebbe ad una sconfitta e il bambino potrebbe approfittarsene.
Quindi, è auspicabile continuare a spiegare i motivi della nostra disapprovazione per il gesto compiuto fino a quando egli non ceda. Se capita che, nonostante le sue insistenze, perdessimo il controllo e cominciassimo a gridare ed incombere in sfuriate che colmino in punizioni, è consigliabile lasciar passare un pò di tempo affinché si possa ristabilire la calma e, in seguito, parlare con il bambino scusandoci ma concentrando l’attenzione su noi stessi, attribuendo alla stanchezza il motivo della nostra reazione, ma concentrando in tutti i modi la riflessione sul suo comportamento scorretto, senza scusarci esageratamente, altrimenti finiremmo per diventare contro producenti.
Può accadere che, in alcuni momenti della giornata o in taluni periodi della vita, il nostro stato d’animo non è nella condizione ottimale per sopportare i capricci dei nostri piccoli e, quindi, può capitare di fare delle sgridate esagerate per motivi futili. In questo caso, è necessario prendersi una pausa e riflettere sui noi stessi per esaminare al meglio il comportamento del bambino.
Se capiamo che c’è stato un eccessivo sfogo da parte nostra, la cosa utile da fare è cercare il bambino, parlargli con calma e, dopo aver concluso la conversazione, riprendere il rapporto con giochi o battute scherzose in modo da ristabilire un’ atteggiamento positivo e di reciproca accoglienza.
Quando, invece, il bambino resiste ad ogni nostra minima comunicazione o tentativo di correzione, è capace che egli si isoli e interrompa ogni contatto con noi. A questo punto, è meglio rimanere indifferenti senza fargli domande o accanirsi su di lui perchè potremmo suscitare atteggiamenti che peggiorino solo la situazione.
La cosa ideale da fare è lasciarlo da solo, intento a fare le sue cose, in modo che possa riflettere sulla situazione e sul suo atteggiamento e solo quando avvertiamo, da parte sua, segnali di riconciliazione, possiamo riprendere il discorso interrotto, lasciando spazio alle sue domande e alle sue riflessioni. E’ altrettanto necessario che noi non ricorriamo a minacce oppure ci lasciamo andare a paragoni con altri bambini, soprattutto con compagni di scuola o con soggetti che non godono della loro simpatia, lodando e sottolineando la loro docilità o benevolenza.
Sarebbe alquanto grave perchè potremmo suscitare sentimenti negativi, volti ad intraprendere atteggiamenti competitivi tra i bambini e a suscitare in essi insicurezza e inadeguatezza, tutte caratteristiche che metterebbero a repentaglio la formazione della loro personalità, determinando e influenzando il loro percorso di crescita e formazione.
In conclusione, è utile terminare la discussione con serenità, lasciando sempre spazio al dialogo. Solo così potremmo sperare di educare bambini felici che potranno affrontare il mondo da adulti consapevli e sicuri.