
In questo articolo tratteremo un argomento che interessa e spesso preoccupa tutte le neomamme: le coliche del neonato. È infatti una reazione comune a moltissimi bambini nei primi mesi di vita, quella di soffrire di coliche gassose, che si manifestano in prima istanza con pianto inarrestabile, rossore del volto, gli arti piegati sull’addome rigido.
Questo dolore acuto e improvvisamente avvertito dal bambino è, di solito, il campanello di una manifestazione che si può considerare assolutamente fisiologica, ovvero un fenomeno connesso alla formazione della flora batterica intestinale e in generale allo sviluppo dell’apparato gastroenterico
Ecco perché il bimbo manifesta anche meteorismo ed emissione di gas. In alcuni casi ci potrebbero essere alla base dei disturbi di maggiore entità, come delle intolleranze alimentari, ma non è questa la casistica più comune e in ogni caso un consulto pediatrico riuscirà a risolvere in breve tempo ogni dubbio.
È importante quindi non allarmarsi eccessivamente, al fine di non caricare di ulteriore ansia e malessere la condizione del piccolo, ma prendere dei provvedimenti semplici e razionali, nell’ottica di attenuare le sofferenze del neonato con la consapevolezza di affrontare un passaggio di sviluppo quasi inevitabile.
Tra i primi consigli che si possono dare alle mamme alla ricerca di un modo per tranquillizzare il proprio bimbo c’è quello di non lasciarlo piangere prolungatamente nella culla. Le coliche addominali si verificano molto spesso in orario serale ed il pianto fortissimo del neonato impedisce di certo alla coppia di neogenitori di dormire facilmente, ma è importante che non venga lasciato da solo con il suo disturbo.
È invece fortemente consigliato prendere il piccolo in braccio e iniziare a cullarlo per cercare di calmarlo, o quantomeno di farlo sentire al sicuro. A questo punto potrebbe risultare un sollievo per il bimbo essere messo a pancia in giù, sempre in braccio, ed essere accarezzato sulla schiena con movimenti circolari e delicati, mentre la mamma o il papà che lo tengono, camminano.
Ogni neonato reagisce in maniera differente, quindi sarà opportuno provare le diverse manovre con il proprio pargoletto e osservare attentamente le sue reazioni: una volta individuate le posizioni e i massaggini che più efficacemente alleviano il suo dolore, sarà sempre più facile affrontare queste crisi.
Per favorire l’espulsione dei gas addominali non è consigliabile la stimolazione rettale diretta, mentre può risultare utile porre il bombo sul fasciatoio e togliere il pannolino, flettere delicatamente le piccole gambe sul ventre e fare una leggera pressione, senza essere troppo insistenti. In realtà l’espulsione di gas è una reazione che spontaneamente si attiverà da sé.
Dei massaggini circolari al pancino e al basso ventre possono in ogni caso essere d’aiuto. Un’altra valida soluzione da provare potrebbe essere quella di un bagnetto caldo, che aiuta il bombo a rilassare e distendere la muscolatura addominale, anche in questo caso favorendo l’eliminazione dei gas.
Se ancora tutto questo non dovesse bastare, come in ogni occasione è possibile ricorrere ai buoni vecchi rimedi della nonna. Un pochino di camomilla tiepida nel biberon, o ancora meglio, un infuso di semi di finocchio, o di altre erbe medicinali che risultano sempre un valido alleato in caso di disturbi intestinali.
In questo caso però è necessario chiedere il parere di un medico e non prendere iniziative avventate, dal momento che i prodotti che si trovano in commercio potrebbero avere dosaggi non opportuni o interferire con altri farmaci, o ancora dare un finto senso di sazietà al bimbo, alterando il ritmo delle sue poppate.
Le cause di questo disturbo non sono ancora ben chiare a livello scientifico, di conseguenza anche le cure e i rimedi non possono essere univoci e infallibili per ogni bimbo che soffra di questo stesso disturbo. È stato notato, ad esempio, che alcuni al momento della manifestazione della crisi preferiscano, invece di essere liberati dal pannolino come detto prima, essere avvolti in fasce strette, così da ricreare l’ambiente della placenta materna, abbandonato ancora da pochissimo tempo.
Le coliche del neonato hanno infatti questo nome perché si manifestano nei primi tre mesi di vita, dopodiché si risolvono spontaneamente. Questo sempre perché è una reazione fisiologica e in quanto tale non deve allarmare eccessivamente i genitori, oppure far pensare loro che sia dovuta ad una loro mancanza o disattenzione in questo nuovo ruolo, in cui potrebbero sentirsi inesperti o non ancora all’altezza.
È importante che ci sia una forte collaborazione tra i partners, perché le notti insonni potrebbero raggiungere un numero cospicuo e graverebbero troppo sulle spalle di uno solo dei due. Un altro rapporto di fiducia fondamentale deve essere quello con il pediatra, da contattare per ogni dubbio e consiglio e con l’aiuto del quale costruire un percorso di crescita sano e senza pericoli per il piccolo.